Riconvertono la produzione e tornano ad assumere.

La storia della Albogroup che si è reinventata producendo disinfettanti e ora raddoppia i dipendenti.

Da Il Giorno, venerdì 2 aprile 2021
di Daniele de Salvo.

Lallio (Bergamo), 2 aprile – Con gli hotel chiusi e le navi da crociera ferme in porto hanno rischiato di chiudere e fermarsi per sempre anche loro, che confezionavano solo saponi per alberghi e bastimenti turistici. Il 65enne Danilo Bonassoli, patron della Albogroup, fondata nel 1977 a Villa d’Almè come Cosmhotel, completamente rinnovata nel 2018 con un nuovo stabilimento nel 2018 a Lallio, sempre in provincia di Bergamo, sua moglie Antonella Allegrini e le figlie Valentina e Chiara però non sono solo risalpati negli affari, ma viaggiano per il mondo con i loro nuovi prodotti più veloci che mai. Contano di chiudere il 2021 raddoppiando i dipendenti da 15 a 30 e il fatturato da 7 a 14 milioni di euro. Ci stanno riuscendo da soli, senza aver chiesto prestiti a nessuno.

“Quando è scoppiata la pandemia in tre giorni si è bloccato tutto – racconta il capofamiglia -. Nel giro di tre mesi ci siamo riconvertiti nella produzione disinfettanti e abbiamo inventato altri prodotti per la cura della casa, profumare gli ambienti, igienizzare il bucato, curare le mani e il corpo. Abbiamo reagito subito perché, a differenza di molti colleghi, noi avevamo accantonato le risorse necessarie”. Danilo ci ha messo le sue doti imprenditoriali, la moglie Antonella la creatività e il gusto per inventare nuove fragranze e confezioni, Valentina e Chiara la loro capacità di orientarsi in rete. Tutto senza lasciare indietro nessuno: “Ai nostri dipendenti abbiamo detto di restare al sicuro a casa, abbiamo anticipato la cassa e garantito che sarebbero tornati tutti al lavoro, perché sono la nostra risorsa più preziosa”. Così è stato. Anzi, sta andando anche meglio: “Dobbiamo assumere ancora e contiamo di raddoppiare il fatturato – spiega Danilo Bonassoli -. Non è questione di soldi, ma di vincere la sfida”.